Perché un paesaggio ha un’anima, anzi molte anime? Perché associare una realtà in apparenza fisica con una dimensione tutta interiore e molto umana? Le risposte sono nelle foto stesse scattate da Fausto Meini, un fotografo artistico che non si limita all’apparenza o alla “normale” e descrittiva “cartolina”; Fausto, con un’intensità, un’interiorizzazione romantica e un senso della bellezza da classico, si immerge nella Natura, si fonde con i suoi diversi colori, le sue luci, i suoi ambienti molteplici, cercando di fermare ed esaltare il senso del bello. Un atteggiamento, un gesto non da poco, in un’epoca di mercificazione e sfruttamento selvaggio del nostro mondo e spesso degli uomini più indifesi o deboli, da parte appunto di una civiltà “liquida” (Bauman), consumistica, materialistica ed aggressiva. Fausto invece presta ad ogni foto qualcosa che quello scatto gratuitamente gli desta: un’emozione, un ricordo, un aspetto che lo interessa da dentro. Senza sbavature o retoriche altisonanti. Senza finalità materiali. Sono dunque sfaccettati questi scatti, una specie di “viaggio” attraverso vibranti, coinvolgenti paesaggi ed emozioni; sono paesaggi e stati d’animo insieme. Differenti paesaggi, differenti anime: ogni immagine è come un luogo di una geografia tutta interiore. O, se vogliamo, ogni immagine rappresenta la concreta realizzazione visiva ed esteriore di uno “spicchio” di una intensa, avvolgente e profonda sensibilità.
PROF. LUCIANO BENINI SFORZA